Notizie 2019

Una fiamma che non si spegne: la nuova sigla della Settimana Internazionale della Critica è un omaggio all’opera di Kevin Jerome Everson

Per inaugurare il nuovo triennio della Settimana Internazionale della Critica di Venezia, abbiamo deciso di affidarci a una nuova “sigla”. Una “sigla” alla quale ci piaceva intrecciare il senso del nostro lavoro, di ricerca del nuovo e di sfida al presente. Le immagini, tratte da uno degli atti di Erie di Kevin Jerome Everson (2010), uno dei suoi film più radicali e sorprendenti, vedono la piccola Matilda Washington osservare con grande intensità la fiammella baluginante di una candela. Poi qualcosa nel fuori campo attrae l’attenzione della bambina. I suoi occhi guardano altrove. Pochi secondi, agli antipodi della retorica del “grande cinema”. Ecco: ci piaceva questo senso di un’indagine costante, di una vigilanza costante e di un’interrogazione forte portata nei confronti del mondo, che solo il cinema riesce a cogliere in queste forme così radicali e ineffabili. E sublimi.

Kevin Jerome Everson (Mansfield, Ohio US, 1965) è un regista, scultore, fotografo e pittore statunitense. I suoi lavori hanno ridefinito il documentario e il cinema sperimentale contemporaneo. Autore di oltre 150 cortometraggi e 9 lungometraggi, i suoi lavori sono stati presentati presso numerose istituzioni come il Centre Pompidou, il Whitney Museum of American Art, il REDCAT di Los Angeles, il Museum of Modern Art di New York, il Wurttenbergischer Kunstverein di Stoccarda, l’American Academy di Roma e altri ancora. I suoi film sono stati presentati nel corso degli anni al Festival di Rotterdam, alla Berlinale, al Festival di Venezia -Orizzonti, al Sundance e numerosi altri. Il festival svizzero Visions du Réel gli ha dedicato una retrospettiva completa nel 2012. Portatore di uno sguardo unico, Everson ha rimesso al centro del dibattito politico e culturale la centralità della classe operaia afroamericana ribaltando i margini fra documentario, finzione e installazione artistica.

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