Giulia Ghigi Chi era Alessandro Rak prima di diventare un regista?
Alessandro Rak Prima di questo film ero impegnato nella realizzazione di videoclip musicali, cortometraggi d’animazione, fumetti e illustrazioni.
GG Che necessità ti ha spinto a scegliere questa storia per esordire?
AR Nessuna necessità. Il film, questo titolo, queste tematiche, questo approccio realistico, mi è stato proposto dal produttore ed io ho accettato, insieme con gli altri collaboratori, di imbarcarmi in questa impresa.
GG Nei tuoi lavori usi tecniche diverse, dalle matite colorate al digitale: quali sono quelle che hai usato per la realizzazione de “L’arte della felicità”? E qual è la differenza tra disegnare per un fumetto o per il cinema?
AR Abbiamo usato una tecnica sperimentale in 2d con integrazioni in 3d. Nell’animazione non tradizionale, cioè il nostro caso, il segno ed ogni altro aspetto va costruito. Il nostro obbiettivo era quello di fare in modo che si presentasse, nel suo aspetto finale, fresco e vivace. Nel fumetto è tutta un’altra storia. Il segno non nasconde necessariamente calcoli o ragionamenti e si risolve in se stesso presentandosi schiettamente per ciò che è. Ad ogni modo fumetto e animazione, possono anche somigliarsi molto… fino al punto di coincidere in certi passaggi. C’è un canale di comunicazione tra tutte le arti che permette di cancellarne i confini e farle sfumare le une nelle altre.
GG E’ la musica, elemento fondamentale nella tua opera, che determina tempi, segni grafici e l’andamento del film o al contrario ha avuto un suo percorso indipendente?
AR Abbiamo cercato di costruire questo film con quello e su quello che era alla nostra portata. Abbiamo guardato con attenzione. Abbiamo avuto la fortuna di poter disporre del talento e della disponibilità della nuova scena musicale napoletana. Diciamo pure che il film appartiene anche a loro, ammesso che gli vada a genio.
GG Fra la ricerca del senso della vita e quello della morte, quanta parte ha l’arte nel poter mutare l’esistenza rassegnata del protagonista e quella della sua città?
AR Nel film non si manifesta un esplicito cambiamento nel pensiero del protagonista né si palesa una risoluzione positiva della vicenda, si accumulano soltanto gli ingredienti e le occasioni utili ad una rivoluzione personale.
30.08 — 09.09